Eravamo intervenuti nel 2022 ma il Comune di Adria non aveva risposto. Lo scorso gennaio 2023 avevamo inviato accesso agli atti ma il Sindaco e Prefetto nel silenzio più assordante «Chiediamo al sindaco di ottenere tutti documenti originali in formato digitale nei termini previsti dalla legge. Ci sia indicato formalmente il nome del responsabile del presente procedimento, avverso cui - nel caso non venga dato corso alla legittima richiesta di trasparenza o si dovessero riscontrare violazioni, mancanze, assenze, difetti o errori di esecuzione, adiremo senza ulteriore preavviso, in tutte le sedi necessarie, compresa quella penale».
Lo scorso 27.12.2022, quindi molto tempo prima che la Corte di Cassazione con la sentenza di aprile 2024 confermasse ancora l'obbligo di omologazione per gli strumenti elettronici di monitoraggio... si inviava istanza di accesso agli atti al Comune di Adria per avere i documenti riferiti ad una serie di autovelox fissi e mobili usati in modo spropositato a danno dell'utenza. Con tale atto di trasparenza della Pubblica Amministrazione, se fossero stati consegnati i documenti richiesti, avremmo avuto la prova certa della illegalità delle attività sanzionatorie attuate dal Comune di Adria che invece si è rifiutato di consegnare quanto richiesto.
Il 28.10.2024 questa Associazione trasmetteva al Comune di Adria, al Prefetto e Dirigente Polizia Stradale di Rovigo, un secondo invito / diffida chiedendo di sospendere l'attività sanzionatoria a mezzo di rilevatori elettronici privi di omologazione reato in violazione della legge ex art.142 co.6 C.d.S. come anche sancito dalla Corte di Cassazione con l'ordinanza n.10505/2024 di aprile 2024 e successivamente con le ordinanze n.19732/2024 del 10 luglio 2024, dopo con la sentenza n. 20913/2024 del 26 luglio 2024 e in ultimo se non bastava, con l'ultima ordinanza n. 26315/2024 del 09 ottobre 2024. A tale invito nessuna delle Autorità ha ritenuto corretto dare una qualsiasi risposta, ignorando gravemente la nostra legittima attività a a tutela della collettività e al rispetto delle leggi.
Una situazione paradossale, considerata la reiterata ed acclarata illegalità che il Comune di Adria tutt'oggi pone in essere nei confronti dei cittadini sanzionando con strumenti considerati illegali anche dalla Cassazione oltre che dal Codice della Strada (legge primaria dello Stato). E’ altrettanto paradossale e preoccupante, che il Prefetto di Rovigo, nonostante abbia ricevuto numerose segnalazioni in tal senso, istanze ed inviti che hanno descritto in maniera inequivocabile la questione, non sia intervenuto revocando l’autorizzazione a suo tempo rilasciata al Comune di Adria.
Nel frattempo il Comune di Adria tanto attento alla sicurezza stradale con 4 autovelox fissi e 2 mobili, ha dichiarato al Ministero dell'Interno proventi per l'anno 2021 di € 686.275,73 - anno 2022 € 485.075,72 - anno 2023 € 371.639,52 e sebbene non abbia mai predisposto il piano generale del traffico urbano (PGTU) e neppure il (PUT) piano urbano del traffico obbligatori dal 1993 ai sensi dell'art.36 CdS, ha dichiarato di avere speso anche per la redazione del Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU) nel 2021 € 70.355,12, nel 2022 € 59.191,36 e nel 2023 € 39.475,84.
Le conseguenze sul piano amministrativo, civilistico e penale, implicano e comportano condotte censurabili riconducibili e imputabili alle ditte costruttrici come anche alle Istituzioni apicali e periferiche, come anche alle varie amministrazioni locali direttamente e indirettamente coinvolte in questa situazione di rilevata grave e contestata illegalità che, stante al mancata adozione di misure precauzionali e protettive seppur necessarie e richieste, hanno imposto a codesta associazione di procedere con opportuna e doverosa denuncia affinché venga ripristinata lo stato di legalità che si ritiene oggettivamente violato e compromesso.
Atteso che gli autovelox utilizzati risultano tutti essere privi del decreto ministeriale di omologazione, accertato che la pubblica amministrazione non ha mai fornito alcun documento valido attestante la loro debita omologazione (Cass. n.10505/2024 - Cass. n.19732/2024 - Cass. n.20913/2024 - Cass. n.26315/2024) e non ha neppure mai dimostrato che i rilevatori fruiti corrispondano effettivamente a quelli depositati presso il MIT si chiede che codesta Procura della Repubblica di Rovigo e Procura Generale della Repubblica di Venezia, vogliano valutare la possibilità di procedere al sequestro degli apparati fissi e mobili in argomento al fine di verificare/accertare se i rilevamenti delle velocità eseguiti da remoto dal Comune di Adria risultano essere conformi alle norme della legge Italiana e di conseguenza corretti sotto il profilo della misurazione e sopratutto della gestione sotto il solo e diretto controllo della Polizia Locale.
Che codesta Procura della Repubblica, voglia valutare perizie tecnico legali per accertare non vi siano stati accessi da remoto al fine di modificare i “sotfware e hardware” (eventuali accessi comporterebbe un illecito poiché si va a modificare il parametro impostato e depositato al ministero).
Si chiede siano perseguiti per i reati che saranno ravvisati nei fatti descritti:
BARBUJANI MASSIMO - Sindaco pro tempore Comune Adria (RO).
D'ANGELO GIORGIO - Vice Sindaco e Assessore Comune Adria (RO).
MORETTO PIERANTONIO - Dirigente Polizia Locale Comune di Adria (RO).
DI NUZZO CLEMENTE - Prefetto pro tempore di Rovigo (RO).
DIRIGENTE SEZIONE POLIZIA STRADALE ROVIGO - da identificare.
PROVINCIA DI ROVIGO RESPONSABILE SETTORE VIABILITA' - da identificare.
EVENTUALI ALTRI SOGGETTI - che con le loro azioni e/o omissioni hanno direttamente o indirettamente partecipato alla realizzazione dei reati che emergeranno nei fatti di seguito narrati.
Confidiamo che anche la Procura di Rovigo intervenga noi restiamo a disposizione nel caso vogliano sentirci anche per acquisire ulteriori documenti in nostro possesso che possono spiegare ancora meglio la questione.
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