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AUTOVELOX, ARRIVA LA SENTENZA: SONO ILLEGALI | BASTA PREOCCUPAZIONI.

di DAMINO CONCHIERI

Partendo dal presupposto che i limiti di velocità sulle strade, devono essere sempre rispettati, come del resto tutti i divieti imposti dal Codice della Strada, che tutti dobbiamo conoscere molto bene, La Corte di Cassazione ha recentemente chiarito, con una Sentenza, quando la multa può essere non pagata…




Per tutti gli automobilisti, appassionati e non solo, uno dei rischi maggiori, sondaggi e dati alla mano, è quello di essere immortalati a bordo del proprio veicolo, ad una velocità maggiore di quella consentita sul tratto di strada che si percorre in quel momento. C’è- tuttavia- anche da dire che talora i limiti di velocità imposti siano davvero molto esigui, pure su strade che, in totale sicurezza ,permetterebbero di essere percorse ad andature più sostenute. Ma se queste sono le regole bisogna rispettarle!


Negli ultimi anni, sono spuntati Autovelox un po’ ovunque, anche e soprattutto nei centri urbani, dove ricordiamo, la velocità massima consentita per i veicoli è di 50 km/h. Oltre ai canonici “velox”, che venivano evitati grazie a sistemi gps in grado di segnalarli all’automobilista con un certo largo anticipo, sono state inserite altre apparecchiature più moderne, che sono fortemente in grado di calcolare la velocità media in determinati tratti di strada. Si tratta di Tutor e Virgilius che non lasciano scampo ai “furbetti” della frenata all’improvviso. E così le multe fioccano!


L’ultima Sentenza a riguardo, ha stabilito una nuova “eccezione” per la quale è possibile fare ricorso, e quindi, in poche parole, non essere sanzionati da questi sistemi di rilevazione fotografica, controllati da remoto. Nello specifico, l’apparecchiatura che rileva l’infrazione, non solo deve essere in regola con le normative comunitarie, ma deve essere riportato, nel verbale di contestazione, il modello, l’anno di costruzione, la ditta produttrice e il collaudo effettuato.


Quest’ultimo punto è assolutamente fondamentale per la nuova Sentenza, ovvero che l’apparecchio, per essere considerato attendibile, deve essere “revisionato” ogni anno da un centro Accredia, o dalla casa costruttrice, se questa è certificata, però, ISO 9001/2000. Ergo, se sul verbale di contestazione, non trovate tutti questi dati, da poco elencati e ben specificati, si può fare tranquillamente ricorso al Giudice di Pace, per far dichiarare nulla la sanzione che avete ricevuto che si può rivelare anche tosta!


E questa costituisce una bella e grande novità dal momento che prima era possibile fare la contestazione solo se nel caso l’autovelox non fosse tarato, o non conforme, mentre oggi- lo ribadiamo nuovamente per maggiore completezza- si può contestare anche se non è specificato quale ente ha verificato l’apparecchio e se quest’ultimo sia o meno accreditato per poter svolgere questo tipo di operazione, tanto odiata dagli italiani e dagli automobilisti in generale, giovanissimi in primis.






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