Pubblichiamo integralmente, il comunicato stampa del Vice Presidente del Movimento 5 Stelle, On. Michele GUBITOSA in relazione alla perquisizione a casa del nostro Presidente e nella sede di ALTVELOX con sequestro del PC e del Telefono, ad opera della DIGOS della Questura di Belluno aseguito di una denuncia per diffamazione sporta dal Prefetto di Belluno, Antonello ROCCOBERTON.

L'INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Roma 6 mar. – “Questa mattina ho presentato un’interrogazione parlamentare al governo riguardo alla vicenda dell’Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada – Altvelox, che in seguito a una denuncia del Prefetto di Belluno ha subito una perquisizione nella sua sede e nella residenza del suo Presidente, Gianantonio Sottile, cui sono stati anche sequestrati i dispositivi informatici. Non possiamo non esprimere preoccupazione per un’azione che sembra mirata a reprimere le attività di denuncia dell’associazione, che aveva proceduto alla pubblicazione di informazioni che indicavano lo stesso Prefetto come “il più denunciato d’Italia” per presunti abusi nella gestione degli autovelox. L’Associazione Altvelox è nota per il suo impegno nella tutela dei diritti degli utenti della strada e per il monitoraggio delle attività delle istituzioni locali, un’attività fondamentale per il territorio. Attraverso l’interrogazione chiedo al governo la sua valutazione in merito e se ritenga di approfondire la vicenda, per assicurare la tutela della libertà di espressione e il diritto di associazione. Bisogna garantire che le associazioni civiche possano operare liberamente, senza timore di ritorsioni. Come rappresentante dei cittadini, ritengo inaccettabile che chi svolge un ruolo di denuncia pubblica venga sottoposto ad azioni legali di questa portata. Credo sia doveroso dare risalto alla vicenda e fare chiarezza, motivo per il quale attendo una pronta risposta del governo”. Lo scrive in una nota Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 Stelle.

LA PERQUISIZIONE CON SEQUESTRO
Alle 7.00 del 5 febbraio 2025, 8 uomini della Questura di Belluno tra cui 4 della DIGOS 2 della scientifica e due della Procura della Repubblica di Belluno, hanno proceduto a una perquisizione personale e locale presso la residenza del presidente dell'Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada - Altvelox, Gianantonio Sottile, e presso la sede dell'associazione stessa. In tale occasione, sono stati sequestrati il PC e il telefono utilizzati per le attività associative. La perquisizione è stata disposta dalla Pubblica Ministero Dr.ssa Roberta Gallego a seguito di una denuncia querela per diffamazione, presentata dal Prefetto di Belluno, Antonello Roccoberton.
L'oggetto della querela sarebbe la pubblicazione da parte dell'associazione di informazioni riguardanti il Prefetto di Belluno, Antonello Roccoberton, che nel gennaio 2024 veniva indicato come il Prefetto più denunciato d'Italia. Le denunce in questione riguardano presunti reati legati alla gestione degli autovelox nella provincia di Belluno, tra cui presunti abusi di potere e numerose omissioni in atti d'Ufficio documenti formalmente richiesti e mai consegnati alla Associazione. È importante sottolineare che, secondo quanto riferito, il numero delle denunce nei confronti del Prefetto di Belluno è aumentato da 18 a 25 solo da luglio 2024 a oggi, e che le denunce sono per presunti reati molto più gravi anche perseguibili d'Ufficio, rispetto alla diffamazione.
Pur essendo consapevoli che le attività dell'Associazione Altvelox possano creare tensione con alcune istituzioni, ritengo che la reazione di perquisizione e sequestro appaia sproporzionata e poco giustificabile, soprattutto in considerazione del fatto che la diffamazione, qualora fosse confermata, è generalmente punita con una multa e non con una misura tanto invasiva. Inoltre, si segnala che la Procura di Belluno non ha fornito risposte o aggiornamenti riguardo le denunce sporte invece nei confronti del Prefetto, suscitando ulteriori preoccupazioni sulla gestione e trasparenza delle indagini.

Alla luce di quanto accaduto, ritengo opportuno chiedere al Ministro della Giustizia:
Se le modalità di perquisizione e sequestro dei dispositivi appartenenti a Gianantonio Sottile e dell'Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada - Altvelox, siano state conformi alla legge e se si ritenga che la repressione di opinioni e attività legate a denunce pubbliche possa essere considerata legittima in un contesto di democrazia.
Se il Ministro ritenga che l'attività investigativa e la gestione della querela del Prefetto di Belluno abbiano seguito criteri di equità e giustizia, in considerazione delle presunte irregolarità e dei reati denunciati contro lo stesso Prefetto, che non hanno visto un riscontro da parte della Procura di Belluno.
Se sia opportuno e coerente con i principi di libertà di espressione e diritto di associazione l'adozione di misure così invasive e intimidatorie nei confronti di chi, come l'Associazione Nazionale Tutela Utenti della Strada - Altvelox, svolge un'attività di denuncia e monitoraggio dei comportamenti delle istituzioni e degli amministratori pubblici, attuate sempre in conformità di legge utilizzando solo attività lecite e legittime.
Se il Ministro intenda avviare un approfondimento e un riesame di tali pratiche, alla luce dei principi costituzionali e dei diritti fondamentali, al fine di garantire che le associazioni civiche possano continuare a svolgere il loro lavoro senza timore di azioni di repressione inadeguate o sproporzionate.
NON CI FAREMO INTIMIDIRE
Tutte le attività a tutela dei cittadini posti in essere dalla Associazione ALTVELOX hanno sempre rispettato le leggi e i regolamenti, ogni azione è sempre stata ponderata consapevoli che denunciare sindaci, prefetti, presidenti di provincia, dirigenti delle polizie locali avrebbe sicuramente portato a "seccature" per dirlo con eufemismo.
Mai e poi mai ci saremmo aspettati che, la Procura della Repubblica di Belluno, alla quale abbiamo depositato circa 40 denunce querele ad oggi alcune archiviate e molte alle quali nessun riscontro è mai pervenuto, per ipotizzati e presunti reati molto più gravi di una diffamazione, quasi tutti reati perseguibili d'Ufficio in capo al Prefetto, Dirigente Polizia Stradale, Amministratori Pubblici di ogni rango e partito politico, sia essi di maggioranza che di opposizione, disponesse una perquisizione con relativo sequestro degli strumenti di lavoro contenenti tutte le inchieste e dati delle attività associative di ALTVELOX.

Non siamo noi il pericolo, sicuramente subire senza alcun preavviso una perquisizione, dove vengono violate le proprie intimità domestiche e personali, non è cosa piacevole, ma da persone oneste quali ci riteniamo, come abbiamo fatto anche oggi denunciando il Sindaco e Prefetto di Treviso, continueremo senza remore come prima la nostra attività, senza guardare in faccia nessuno e senza alcun timore reverenziale al solo fine di cercare e perseguire la giustizia, quella giustizia che dovrebbe invece colpire coloro che persistono a sanzionare i cittadini con strumenti elettronici illegali e chi ha permesso, di usare sistemi che nulla centrano con la vera sicurezza stradale, ma che di sicuro sistemano i bilanci dei comuni che li usano.
Non sappiamo cosa porterà questa azione dell'Onorevole Michele GUBITOSA, al quale va tutto il nostro ringraziamento per la sua vicinanza e la sua disponibilità dimostrata concretamente nel portare in Parlamento la questione che ci ha colpito direttamente, il tempo sarà galantuomo.
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