Siamo a quota 11... Alcuni sui social lo vedono come un "supereroe" invocandone l'elezione a ministro dei trasporti, altri gli hanno affibbiato il soprannome di Fleximan, un uomo (o una banda) che abbatte gli autovelox. A dargli la caccia le Forze dell’ordine, per conto di Comuni e gestori delle strade incazzati dove sono (o meglio, erano) collocati i rilevatori di velocità, troncati in due con un flessibile.
GLI EPISODI
Quello che ha avuto inizio nella Provincia di Rovigo, non ha eguali a livello nazionale: i primi sette autovelox tagliati con un flessibile in sette mesi tra i Comuni di Giacciano con Baruchella (due volte), Bosaro (due volte), Taglio di Pò, Rosolina sulla SS Romea, a Corbola e Asti nella notte di Natale.
E poi Fleximan sembra andare in settimana bianca ed arriva il danneggiamento numero otto con l'autovelox del Passo Giau vicino Cortina. Un autovelox famigerato tanto da essere marchiato come un Killer, mezzo milione di euro messi a bilancio da una amministrazione locale di sole 300 anime - Colle Santa Lucia il cui sindaco, Paolo Frena dopo aver perso vari ricorsi ha ben pensato di dichiarare pubblicamente che se persisteranno i tagli ai comuni questi saranno costretti ad installare più autovvelox.
Lo scorso 13 gennaio viene tagliato l'autovelox in Provincia di Cremona, nel comune di Martignana di Pò, ultimo della serie nella notte tra venerdi e sabato scorso sulla strada Cispadana tra le località di Boretto e Gualtieri (RE).
Quello che sta accadendo è senza dubbio, clamoroso. Qualcuno ha dichiarato guerra agli autovelox facendosi giustizia da se e alla dichiarazione ha fatto seguire l'immediata apertura delle ostilità.
COSA RISCHIA FLEXIMEN
Ok, ma cosa rischia il Robin Hood dei sanzionati? Quali sono le possibili conseguenze legali? Sulla questione si dibatte, perché le opinioni in materia sono due.
La prima ipotesi è che si starebbe commettendo un reato: danneggiamento aggravato di un bene pubblico (il rilevatore di velocità), cioè situato in luogo pubblico o aperto al pubblico. Il bene giuridico tutelato è il patrimonio. Reato punibile in base all’articolo 635 del Codice penale, ovvero "Chi volontariamente distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni". Tagliando l’autovelox si ha distruzione, ossia l’annientamento di una cosa nella sua funzione strumentale al soddisfacimento di bisogni materiali. Oppure, segando il rilevatore, lo si rende inservibile, in tutto o in parte: inidoneo, completamente o soltanto parzialmente, a svolgere la propria funzione per un tempo giuridicamente apprezzabile, senza distruggerlo. Un reato a forma libera, posto che è indifferente quali mezzi vengano utilizzati: un flessibile, una fiamma ossidrica. Non conta che l’autovelox venga fatto esplodere come avvenuto a Cadoneghe nel Padovano. Va ribadito che, affinché ci sia il reato di danneggiamento, non serve la completa distruzione del bene: è sufficiente che il danno richieda un intervento riparatorio. Ci sono precedenti di peso? Qualcosa di analogo: La Cassazione con sentenza n. 10970/2018, ha ritenuto colpevole del reato di danneggiamento chi aveva distrutto il supporto di una telecamera di videosorveglianza in uso alla Polizia locale.
La seconda ipotesi invece, la distruzione dell’autovelox sarebbe solo un illecito amministrativo da Codice della Strada, punito con un’ammenda da 42 a 173 euro. La norma di riferimento, è l’articolo 15 ovvero dice che "Su tutte le strade e loro pertinenze è vietato danneggiare in qualsiasi modo le opere, le piantagioni e gli impianti che a esse appartengono, alterarne la forma e invadere od occupare la piattaforma e le pertinenze, o creare comunque stati di pericolo per la circolazione. È vietato inoltre danneggiare, spostare, rimuovere o imbrattare la segnaletica stradale e ogni altro manufatto a essa attinente".
Un illecito, esattamente come quello compiuto dall’automobilista quando corre troppo o passa col semaforo rosso, punito dal Codice della strada. Una sentenza del Tribunale di Firenze del 2005: un automobilista è stato prosciolto dall’accusa di reato dopo che il 26 aprile del 2002, sul viadotto di Varlungo (Firenze), aveva colpito ripetutamente con una grossa pietra e distrutto un autovelox installato sulla carreggiata.
LE REAZIONI DEI SINDACI
I Sindaci sono preoccupati e ne comprendiamo benissimo i motivi.
Secondo il Sindaco di Val di Zoldo nel Bellunese, Camillo De Pellegrin, serve una reazione compatta contro questo tipo di vandalismi: «Qui il rischio è un altro ed è quello di fomentare e legittimare un certo tipo di pensiero: gli autovelox vanno distrutti, sono da combattere, la polizia locale quindi è da combattere». De Pellegrin è preoccupato dalla piega che stanno prendendo gli eventi: «Pericoloso che per azioni di questo tipo non ci sia nemmeno la sanzione della condanna sociale da parte della collettività, al contrario si diventa eroi ed eroine. Ecco, questo è veramente deleterio, ed è un pensiero che si sta già facendo strada. Un esempio viene da un commento all’articolo sui fatti del passo Giau postato ieri su Facebook: «Io segherei l’auto dei vigili di Feltre in 2. Puntuali in superstrada Fenadora Anzù sotto al cavalcavia…..durante orari uscita dal lavoro».
Il Sindaco di Colle Santa Lucia (BL) Paolo Frena, invece, con una nota descrive l'accaduto come «un atto che l’amministrazione comunale ritiene deplorevole ed irrispettoso verso tutta la comunità collese, non abituata a questo tipo di azioni. Anche per il fatto che l’azione si è svolta con tutta probabilità col favore delle tenebre nella giornata di martedì sera». «La volontà — prosegue la nota — è quella di tutelare gli interessi del Comune di Colle Santa Lucia e poter individuare l’autore del deprecabile gesto da parte delle Forze dell’ordine. L’amministrazione comunale, con i suoi uffici, si attiverà comunque da subito per ripristinare nel più breve tempo possibile la strumentazione di controllo e valuterà anche l’installazione di un impianto di videosorveglianza affinché situazioni del genere non si verifichino più in futuro».
IL SASSOLINO
Il nostro pensiero in merito lo abbiamo da subito espresso condannando simili gesti che si riperquoteranno a nostro parere sempre a danno dei cittadini. Detto questo però rileviamo come anche ieri il Sindaco di Arsiè (BL) si sia inorgoglito del cittadino che ha perso la causa in Tribunale per una multa che invece il Giudice di Pace gli aveva annullato in primo grado.
Egregio Sindaco Luca Strapazzon, come le abbiamo già risposto anche mezzo social, visto che non abbiamo la stampa amica, stia certo che i cittadini conoscono molto bene quali sono i costi ed i rischi per cercare la giustizia visto che utilizzano soldi propri. Lei invece, a differenza di questi cittadini onesti, per tutelare le sue ragioni, ha speso sempre i soldi di quei cittadini che poi ha sbeffeggiato pubblicamente perche hanno perso la causa in secondo grado. Causa che gli sarebbe costata molto di piu che pagare la multa dell'autovelox come fatto.
Questa è giustizia secondo lei?
IL VIDEO
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