top of page

La giustizia come fondamento essenziale del sistema legale nel rispetto del codice della strada.

La giustizia è un concetto fondamentale che si riferisce all'equità, alla moralità e alla conformità al diritto in un contesto sociale o legale. Si tratta di garantire che le persone ricevano ciò che meritano in base alle leggi e agli standard morali applicabili. Ma è sempre cosi? Lo abbiamo chiesto al Ministro Carlo Nordio.



PREMESSA

La giustizia può essere vista sia come un principio etico che come un sistema giudiziario istituzionale che si occupa dell'applicazione delle leggi e della risoluzione delle controversie. Essa è fondamentale per la stabilità e il funzionamento equo della società.


Il codice della strada è un insieme di leggi e regolamenti che disciplinano il comportamento degli utenti della strada, come automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni, al fine di garantire la sicurezza stradale e regolare il traffico veicolare.


La giustizia nel contesto del codice della strada si occupa di applicare le leggi e le regole previste dal codice per assicurare che vengano rispettate e che vengano adottate misure correttive in caso di infrazioni o violazioni delle norme. Ciò significa che la giustizia nel contesto del codice della strada può includere l'applicazione delle sanzioni previste per le violazioni delle norme stradali, come multe, sospensione della patente di guida o altre misure disciplinari. Inoltre, può riguardare anche la gestione dei procedimenti legali e delle controversie legate a incidenti stradali o a violazioni delle norme del codice della strada.


Il Tribunale civile ha giurisdizione sulle controversie di natura civile, ovvero quelle che riguardano i diritti e gli interessi tra persone fisiche o giuridiche. Queste controversie possono riguardare questioni come contratti, proprietà, responsabilità civile, divorzi, diritto di famiglia, diritto del lavoro e così via.


cassazione
Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione è l'organo giudiziario italiano che si occupa di interpretare e applicare la legge in caso di controversie legali. Quando si tratta di questioni legate al Codice della Strada, la Corte di Cassazione può essere chiamata a pronunciarsi su controversie relative a infrazioni stradali, responsabilità civile per incidenti stradali, ricorsi contro le decisioni dei giudici di merito e altro ancora. La Corte di Cassazione, in base alla sua giurisprudenza, contribuisce ad interpretare e chiarire le norme del Codice della Strada e può emettere sentenze che fungono da precedenti per le decisioni future.


OBBLIGHI DEI GIUDICI

  • imparzialità e neutralità: Il giudice deve essere imparziale e neutrale, non lasciarsi influenzare da pregiudizi personali o esterni e decidere in base alla legge e alle prove presentate.

  • Indipendenza: Il giudice deve agire in modo indipendente e non essere influenzato da pressioni esterne, politiche o di altro tipo.

  • Conoscenza e applicazione del diritto: Il giudice deve avere una conoscenza approfondita delle leggi pertinenti e delle procedure legali e applicarle correttamente nel processo decisionale.

  • Gestione equa del processo: Il giudice deve assicurarsi che il processo sia gestito in modo equo per tutte le parti coinvolte, garantendo il rispetto dei diritti delle parti e delle regole procedurali.

  • Motivazione delle decisioni: Il giudice deve motivare le proprie decisioni, spiegando le ragioni legali e fattuali alla base delle stesse.

  • Riservatezza e confidenzialità: Il giudice deve mantenere la riservatezza e la confidenzialità delle informazioni sensibili che emergono nel corso del processo, quando richiesto dalla legge.

  • Puntualità e diligenza: Il giudice deve essere puntuale nelle udienze e diligente nel gestire i casi assegnati.

  • Etica professionale: Il giudice deve aderire a standard elevati di condotta etica e professionale, evitando comportamenti che possano compromettere l'integrità della funzione giudiziaria.

  • Continua formazione: Il giudice dovrebbe impegnarsi nella continua formazione per aggiornare le proprie conoscenze giuridiche e migliorare le proprie competenze professionali.


LA GIURISPRUDENZA

Nei temi che ci stanno a cuore per cui è nata ALTVELOX la nostra associazione no profit, vi sono quelli riferiti al codice della strada, alle tematiche ad esso collegate tre cui anche quello delle multe.


Non ci dilunghiamo in questo articolo, ma è giusto ricordare che l'Italia è il paese che tartassa gli automobilisti più di ogni altro paese d'Europa con oltre 12500 autovelox dissipati, sopratutto nell'ultimo anno ovunque e molto spesso, al solo fine di sistemare le casse delle amministrazioni locali che li utilizzano. Assicurazioni da poco obbligatorie anche per i mezzi non circolanti, zone 30 assurde e inutili che puntualmente vengono disattese, passaggi di proprietà a costi maggiori di un diamante, insomma l'Italia e gli automobilisti non hanno proprio un buon rapporto.


Per quanto riguarda gli autovelox la Corte di Cassazione ha emesso dal 25/02/2022 al 06/02/2024 ben 8 sentenze dove annulla sentenze dei Tribunali Civili e ribadisce che ogni apparecchio elettronico necessità di omologazione e di verbale di corretta funzionalità. Dal 22/06/2001 al 29/10/2020 la Corte di Cassazione si era espressa in tal senso con ben 18 sentenze molto chiare e inequivocabili. Il totale delle sentenze emesse che riteniamo possano delineare una chiara giurisprudenza sul punto, sono ben 26.


È nullo il verbale che attesta le verifiche periodiche sull'autovelox: infatti non ha valore fino a querela di falso sul funzionamento e la taratura delle apparecchiature. Lo ha sancito la Corte di Cassazione che, con una ordinanza del 6 febbraio 2024, ha respinto li ricorso con li quale li Comune di Castelvenere tentava di convalidare una multa per eccesso di velocità. L'irregolarità si celava all'interno del verbale ove veniva certificata la taratura dell'autovelox. Per l'ente locale, il verbale di accertamento e di verifica si sarebbero dovuti considerare facenti fede fino a querela di falso per quanto in essi dichiarato sul funzionamento, taratura e controllo annuale dell'autovelox con il quale era stato operato il rilevamento a carico dell'automobilista.


cassazione
Sentenza Cassazione Febbraio 2024

Gli Ermellini, non hanno condiviso questa tesi: questa prova - si legge nella motivazione - "...non può essere fornita con mezzi diversi dalle certificazioni di omologazione e conformità; né la prova dell'esecuzione delle verifiche sulla funzionalità e affidabilità dell'apparecchio è ricavabile dal verbale di accertamento, il quale «non riveste fede privilegiata - e quindi non fa fede fino a querela di falso - in ordine all'attestazione, frutto di mera percezione sensoriale, degli agenti circa li corretto funzionamento dell'apparecchiatura, allorché e nell'istante in cui l'eccesso di velocità è rilevato".


UNA NORMA MOLTO CHIARA

L’art. 192, comma 2, C.d.S., descrive, nel dettaglio, tutte le operazioni per l’ottenimento dell’omologazione e dell’approvazione, prevedendo la procedura di omologazione, mentre il comma 3 quella di approvazione. Tra le due procedure l’elemento discretivo che emerge è la “rispondenza alle prescrizioni stabilite dal presente regolamento”. Nel caso dell’omologazione, si richiederà di accertare “...la rispondenza e l’efficacia dell’oggetto di cui si richiede l’omologazione alle prescrizioni stabilite dal presente regolamento...”. La norma in parola stabilisce poi che l’omologazione viene rilasciata - su richiesta della ditta produttrice - dall’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale del Ministero dei lavori Pubblici, presso il quale è depositato uno dei prototipi e consiste nell’accertamento della corrispondenza ed efficacia della strumentazione alle prescrizioni stabilite dal regolamento stesso di attuazione al Codice della Strada.


Distinta dall’omologazione è la c.d. approvazione che invece è una procedura descritta dal terzo comma dell’art. 192 C.d.S. del Regolamento di attuazione al Codice della Strada e viene rilasciata per tutti quegli apparecchi per i quali il Regolamento d’attuazione non stabilisce le caratteristiche fondamentali o particolari prescrizioni. Pertanto deve ritenersi che tutte le apparecchiature elettroniche di rilevamento della velocità debbano essere sottoposte a procedura di omologazione, disciplinata dall’art. 192 C.d.S., mentre ogni diversa procedura adottata in difformità allo schema legislativamente previsto per tale tipo di apparecchiatura, dovrà ritenersi illegittima stante la sua inidoneità a conferire certezza ai rilevamenti, in considerazione del fatto che il legislatore richiede, per la mera approvazione, una minore precisione mentre nel caso dell’omologazione si richiedono vincoli più forti di rispondenza a determinate caratteristiche e prescrizioni poste, evidentemente, nell’interesse della collettività ed a presidio della garanzia del diritto di difesa.


IN ALCUNI TRIBUNALI CIVILI

Riscontriamo tutt'oggi che in alcuni Tribunali Civili, pochi per fortuna, alcuni Giudici non seguono la giurisprudenza tracciata dalla Corte di Cassazione persistendo nella errata valutazione del problema, sterilizzandolo e banalizzando le due procedure di omologazione ed approvazione dichiarandole analoghe. Che sia palese non possano essere due procedure uguali solo dal fatto che una è procedura amministrativa (approvazione) utile alla mera commercializzazione degli autovelox e l'altra, l'omologazione che è la procedura tecnico legale che dovrebbe essere fatta (ma non viene fatta) su tutti gli apparecchi elettronici per dare la prova legale riferita alla loro corretta misurazione.


E' vero che contrariamente a quanto siamo abituati a vedere nei film americani, i nostri giudici non sono tenuti a seguire le decisioni dettate da altri giudici. La Costituzione Italiana stabilisce che il giudice “è soggetto solo alla legge”. L’interpretazione delle leggi sono cioè affidate ai singoli giudici, e non è detto siano tutti d’accordo. A seconda del caso che si trovano a vagliare, possono prendere una decisione piuttosto di un’altra, ma sempre nel rispetto della legge (che non possono stravolgere). L'articolo 113 del Codice di Procedura Civile recita: "Nel pronunciare sulla causa il giudice deve seguire le norme del diritto, salvo che la legge gli attribuisca il potere di decidere secondo equità".


LETTERA AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA

Come può verificarsi questa discrasia tra Cassazione e Giudici Civili. Noi una idea l'abbiamo... ma l'abbiamo girata sottoforma di quesito al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio e al Consiglio Superiore della Magistratura, perchè la riteniamo una situazione assurda molto lesiva che deve essere chiarita prima possibile, perche i cittadini non possono essere in balia di questo o quel Giudice dove la medesima sanzione viene annullata dal Tribunale Civile di Sondrio e non viene annullata da quello di Belluno.













Comentários


bottom of page