Sentenza che finalmente dichiara illegittimi gli autovelox utilizzati dal Comune di Milano in Viale Fulvio Testi, già delegittimati da numerosi ricorsi accolti dai Giudici di Pace e oggetto di una incisiva azione tecnico legale di MIGLIORE TUTELA.
La prima sezione del Tribunale Civile di Milano ha dichiarato finalmente illegali tutti gli autovelox installati ed utilizzati in Viale Fulvio Testi, apparecchi elettronici oggetto di numerosissimi ricorsi accolti con contestuale annullamento delle sanzioni erogate, anche in considerazione della mancanza di requisiti della strada.
Con oltre 151,5 milioni di euro di incassi incamerati nel 2022, Milano è la città italiana che guadagna di più grazie alle sanzioni per violazioni del Codice della Strada. Gli incassi da multe nel 2022 sono cresciuti del 37% a 547 milioni e se pensiamo che gran parte di queste sanzioni vengono emesse con apparecchi illegali installati su strade prive di requisiti di legge, magari nascosti come nel caso di quelli di Pioltello sulla Cassanese Moderna, è tutto facilmente chiarito.
La notizia viene ripresa e confermata anche da Quattroruote che ci racconta come il Tribunale di Milano abbia annullato i verbali ricevuti da un automobilista che, nel 2021, aveva superato il limite di velocità, stabilito in 50 km/h. Alla base della decisione, il provvedimento del prefetto che aveva inserito Viale Fulvio Testi fra le strade urbane di scorrimento, nelle quali è legittima l’installazione della strumentazione. Il tribunale civile, richiamando una recente sentenza della Corte di Cassazione, ha ravvisato nell'arteria milanese la mancanza di alcuni degli elementi che caratterizzano proprio una strada urbana di scorrimento, cioè di una banchina, esterna rispetto alla carreggiata e destinata al passaggio dei pedoni o alla sosta di emergenza, libera da ingombri e di larghezza adeguata, che dev’essere presente lungo l’intero tratto.
Il Tribunale per la decisione si è anche basato sulle immagini prodotte dalla stessa P.A. Milanese, che hanno comprvato, senza ombra di dubbio, la mancanza delle banchine, elemento della strada definito dalla stessa Cassazione indifettibile e fondamentale, al posto del quale c’è solo uno spazio esterno, adatto al massimo al passaggio di un pedone e non sufficiente a consentire la sosta di emergenza.
E in tutto questo quanti soldi vengono effettivamente re investiti dal Sindaco Sala sulla sicurezza stradale? Ce lo racconta il quotidiano Libero... Corso Magenta è la rapresentazione più plastica dell’incuria cui sono soggette strade e piazze milanesi ma non è certo un’eccezione. Ovunque, da nord a sud, da est a ovesti, in centro come in periferia, le buche pullulano a ogni latitudine.
E dire che gli articoli 142 e 208 del Codice della Strada sono molto chiari in materia. I soldi incassati dal- le sanzioni, infatti, devono essere reinvestiti per legge in sicurezza stradale: il cento per cento per quanto riguarda le violazioni ai limiti di velocità e la metà per quanto concerne il resto. Parliamo quindi di tutti i 13 milioni procurati dagli autovelox e di circa 70 milioni (il 50 per cento) raccimo- lati da multe di qualsivoglia tipo. Mica bruscolini. Anzi, il Comune di Milano, però, primo per distacco a livello nazionale per quattrini incassati grazie alle sanzioni, investirà 17 milioni di euro per il potenziamento del controllo e l’accertamento delle violazioni stradali e oltre 34 milioni per la manutenzione delle strade. In pratica, l’amministrazione metterà a bilancio i soldi incassati per moltiplicare le multe: appena il doppio dei fondi sarà infatti impiegato per migliorare e sistemare concretamente lo stato di salute di vie e piazze. La guarigione è ancora ben lontana ma le medicine per curare il malato esistono. Basta somministrarle. Corso Magenta, intanto, piange a dirotto.
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