Maurizio Zorzetto Comandante Polizia Locale Pordenone spegne tutti gli autovelox: “Non facciamo più pattuglie con questi strumenti. Riprenderemo quando avremo certezze sull’omologazione".
Maurizio Zorzetto - Dirigente di Polizia Locale a Pordenone dal 30.09.2022 quando dichiarava: «Arrivo a Pordenone dopo l’esperienza molto positiva di Seregno, dove ho cambiato metà dell’organico in un solo anno, tra pensionamenti e la necessità di aumentare i numeri presso il Comando. Un’esperienza utile che mi è servita da banco di prova, che ora potrà essere proiettata in una realtà più grande qual è quella di Pordenone. Affronto il mio incarico come una nuova sfida in cui ci sono tantissime cose da fare e per le quali mi metterò subito all’opera».
Apprendiamo con estremo piacere dal quotidiano QN del 28.05.2024, che il Dirigente ha deciso di formalizzare ufficialmente il fermo dei controlli delle velocità con i rilevatori elettronici in forza al suo comando in quanto nessuno di questi ha ottenuto la prevista omologazione, come prevede l'articolo 142 comma 6 del Codice della Strada, disposizione di legge ribadita nelle scorse settimana da una dirompente sentenza della Corte di Cassazione.
Una decisione seria e sensata che eviterà al Dr. Zorzetto molti problemi di legge che arriveranno invece ai suoi colleghi che a differenza continueranno a farne uso credendo erroneamente che i cittadini paganti sono molto di piu di quelli che invece faranno ricorso. Su questo punto facciamo presente che un utilizzo improprio di una strumentazione elettronica a fini sanzionatori che non corrisponde ai canoni di legge, requisiti ben noti preventivamente a chi li usa e ai loro comandanti e sindaci, può prevedere la violazione di numerosi reati penali e civili, nonchè amministrativi.
Comandante, ha spento gli autovelox?
"Diciamo meglio: abbiamo deciso di non usare le postazioni mobili perché nessuno strumento è omologato. Non posso trascurare la sentenza della Cassazione. E non ho intenzione di tradire la fiducia dei cittadini. Noi chiediamo il rispetto delle leggi e le rispettiamo a nostra volta”.
Dal 2015 Corte Costituzionale prima e Cassazione poi ribadiscono che gli strumenti per il controllo elettronico della velocità devono essere approvati, omologati e tarati. Sulla verifica metrologica legale c’è dibattito; sull’omologazione invece tutti concordi: non c’è. “Nessun autovelox è omologato. Salvini fa bene a considerarli garanzia di sicurezza stradale. Ma la strumentalizzazione purtroppo c’è stata, alcuni Comuni hanno usato questi sistemi per fare cassa”.
In che modo?
"Se c’è una strada con un limite di 70 all’ora e metti i 50, così stanghi tutti. Il ministro non vuole questo e io condivido. Infatti nel decreto se abbasso di oltre 20 km all’ora con ordinanza il limite di velocità, non posso mettere l’autovelox”.
Comandante, quando ‘riaccenderà le macchine’?
“Quando sarà fatta chiarezza sull’omologazione. Ma non dimentichiamoci che ci sono altri strumenti per il controllo. Come l’articolo 141 del codice, che parla di velocità non adeguata rispetto alle condizioni meteo e urbanistiche. Se sono in pattuglia e vedo un veicolo arrivare a velocità folle, lo fermo”.
Quindi bisogna delegare meno alla tecnologia e fare più controlli sulla strada?
"Noi le pattuglie le facciamo. E io alla tecnologia credo molto. Sono stato il primo a mettere il controllo del rosso semaforico in Lombardia, dov’ero fino a un anno fa. A Pordenone la situazione è quasi idilliaca, facciamo 600 verbali all’anno. Anche per questo possiamo permetterci una ‘pausa’”.
Cosa faranno i suoi colleghi in giro per l’Italia?
"Percorro il nostro paese in lungo e in largo, so che tanti comandanti hanno sospeso le pattuglie mobili. Anche perché in quel caso non c’è nemmeno uno straccio di norma, di regolamento, a sostenere che possono essere anche solo approvati”.
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