Nella notte di Natale ignoti hanno sabotato per la seconda volta l'autovelox utilizzato dal Comune di Taglio di Pò sulla S.P.46, tagliando di netto il palo di sostegno. Nella Provincia di Rovigo è in atto una vera e propria ribellione dei cittadini verso quelle Amministrazioni Locali che in nome della sicurezza stradale stanno abusando dei rilevatori elettronici delle velocità.
Sia ben chiaro e che nessuno si permetta di "sfruttare" l'occasione per accusarci del contrario. Non siamo contro i rilevatori delle velocità, ma pretendiamo siano utilizzati nella legalità, quella stessa che si pretende dai cittadini che guidano e che se sbagliano vengono pensantemente sanzionati con multe e taglio punti sulla patente.
Fatta questa doverosa premessa, affontiamo la grave situazione di ribellione civile, che ovviamente condanniamo, ma di cui ne comprendiamo i motivi che la hanno fatta scaturire, ben conoscendo i modi con cui sono stati richiesti, autorizzati ed installati, e vengono tutt'oggi utilizzati gli autovelox nella Provincia di Rovigo.
Era già stato "abbattuto" nei primi giorni di agosto scorso, come avvenuto per gli autovelox di Bosaro e Giacciano con Baruchella, anche qui per ben due volte. Una ribellione che comprova come le Istituzioni non abbiano compreso l'importanza del problema, ingnorando le proteste di coloro che si sono visti recapitare migliaia di euro di multe, magari tutte assieme dopo due mesi dalle presunte infrazioni e credendo così impropriamente, di potere evitare il dialogo ed il confronto con quegli stessi cittadini che magari gli avevano dato fiducia alle elezioni.
La nostra Associazione dei Consumatori anche nella Pronvincia di Rovigo sta seguendo numerosissimi cittadini, abbiamo predisposto per loro circa 200 ricorsi, molti dei quali sono stati accolti dai Giudici che hanno annullato le sanzioni emesse. Abbiamo chiesto al Prefetto di Rovigo e Amministrazioni varie un confronto e un dialogo per cercare assieme il comune denominatore, la sicurezza sulle strade, ma niente oltre che non rispenderci, ci hanno sempre ostacolato con azioni fuorvianti e ostruzionistiche. Come quella della Polizia Stradale di Rovigo alla quale abbiamo chiesto il numero degli incidenti sulle varie strade, dati che deve ovviamente avere e fornire a richiesta, visto che ha rilasciato le previste autorizzazioni ai vari Comuni, che ci risponde di cercare i dati sugli incidenti nel sito della Provincia di Rovigo....
’’L'attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia di pubblicità e di trasparenza, secondo le modalità previste dalla Legge nonchè dai principi dell’ordinamento comunitario’’ ART. 1 legge 241/90 (modificata e integrata dalla Legge 15/2005). E’ evidente come questa legge apporti importanti modifiche nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e i diritti dei cittadini.Infatti non solo è previsto il diritto di prendere visione degli atti di un procedimento, ma anche che l’attività amministrativa deve ispirarsi al principio di trasparenza, inteso come accessibilità alla documentazione dell’amministrazione o ai riferimenti da quest’ultima utilizzati nell’assumere una determinata posizione. Ciò consente ai cittadini di veder garantiti i propri diritti nei confronti dell’amministrazione pubblica: hanno diritto ad una informazione qualificata, ad accedere ai documenti amministrativi e conoscere, nei limiti precisati dalla legge, lo stato dei procedimenti amministrativi che li riguardano, seguendo le fasi attraverso cui l’attività amministrativa si articola. Risulta evidente che se le Amministrazioni chiamate a fornire trasparenza sulle iniziative di prevenzione degli incidenti che comportano, anche e non solo, il pagamento da parte dei cittadini che non rispettano le regole, sanzioni molto pensanti compreso anche la decurtazione dei punti patente se non anche la sospensione e ritiro, riteniamo sia obbligatorio che le Amministrazioni qui chiamate in causa siano limpide e trasparenti in tutto quanto fatto a norma di legge. La stessa Legge che giustamente si pretende venga rispettata dagli automobilisti.
Inutile girare intorno al problema, esistono delle regole chiare e precise per autorizzare ed installare questi rilevatori delle velocità, prerogative demandate al Prefetto che dopo una serie di valutazioni tecniche e amministrative, dedice o meno di autorizzare. Non conosciamo salvo smentita o prova contraria un solo diniego del Prefetto di Rovigo, i Sindaci chiedono l'autovelox ed il Prefetto autorizza anche in assenza di incidenti o in assenza di requisiti delle strade.
Il nuovo Codice della Strada impone regole ben precise riguardo gli autovelox, ma sembra che non tutti i Comuni abbiano recepito le novità introdotte, inasprendo spesso il risentimento degli automobilisti che subiscono tali contravvenzioni. Secondo la legge, sulle strade comunali si possono installare apparecchi fissi senza la presenza di un agente che contesti in loco la violazione commessa, purché lo strumento sia ben visibile e segnalato da cartelli posti ad almeno 80 metri di distanza. I vigili hanno sostanzialmente ampia autonomia, dato che possono piazzare gli autovelox senza l'autorizzazione del prefetto anche a bordo della vettura di servizio che, però, deve avere i lampeggianti blu accesi. Nelle grandi città le postazioni (previa autorizzazione del prefetto) sono possibili solo sulle strade a grande scorrimento, ma devono essere sempre ben visibili e segnalate. Sulle strade extraurbane, escluse superstrade o autostrade, i Comuni possono sistemare postazioni fisse dopo aver chiesto l'autorizzazione al prefetto, che la concede qualora l'autovelox venga messo in tratti di strada pericolosa con un numero di incidenti superiore alla media nazionale e dove sia impossibile adottare misure più efficaci. Per quanto riguarda, invece, le caratteristiche dei cartelli che segnalano le postazioni, essi devono esser messi a destra e a sinistra della carreggiata ad almeno 150 metri di distanza e ad almeno 1 km di distanza dal segnale stradale che impone di ridurre la velocità da 90 km/h al nuovo limite.
Tutti e ripetiamo tutti i rilevatori elettronici delle velocità utilizzati dai Comuni contestati, salvo smentita o prova contraria, non hanno i requisiti di legge Italiani ed Europei riferiti alle strumentazioni che devo fornire una prova legale, come ad esempio una su tutte, l'approvazione obbligatoria, richiesta ed ottenuta dal Ministero dei Lavori Pubblici (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy) prevista dall'articolo 345 comma 2 del regolamento attuativo del C.d.S., ma ve ne sono molte altre.
Il Prefetto di Rovigo e la Polizia Stradale di Rovigo (competente per territorio) non ci hanno mai fornito le relazioni semestrali che devono essere predisposte dalla Conferenza Tecnica Provinciale istituita presso la Prefettura stessa, in relazione al numero degli incidenti e loro dinamiche, avvenuti nei luoghi ove risultano funzionanti gli autovelox o loro immediate vicinanze. Per quanto riguarda il Comune di Taglio di Pò abbiamo richiesto anche a loro una serie di documenti riferiti alle tarature o autorizzazioni ministeriali (approvazione e omologazione) degli autovelox utilizzati ed anche alle relazioni sugli indicenti, tutti documenti mai trasmessi. Nel frattempo il comandante della Polizia Locale dichiara alla stampa: «Si mettono a rischio vite umane», ma intanto i dati sugli incidenti e sui rilevatori usati il Comandante dei Vigili non li mette a disposizione dei cittadini e per quanto ne sappiamo noi, salvo smentita o prova contraria, anche a Taglio di Pò non esiste un tasso di incidentalità tale da giustificare questi autovelox.
Per il Comune di Giacciano con Baruchella, abbiamo provato documenti alla mano che non esistono incidenti sulla S.R. 482 e che lo stesso Comandante della Polizia Locale ha dichiarato in un documento di non avere dati utili sugli indicenti avvenuti. Per il Comune di Bosaro invece, abbiamo denunciato più volte alle Autorità che il Sindaco si è rifiutato di fornire con azioni temerarie e fuorvianti, sia a noi che agli stessi cittadini sanzionati, i documenti previsti per legge come le tarature del rilevatore elettronico, ma il Prefetto di Rovigo, ha preferito ignorare anche in questo caso le nostre segnalazioni, lasciando attivi gli autovelox sino a quando è ritornato in azione "VELOMAN".
Questa è una situazione dove la legalità si è persa per strada.... sia da parte delle Istituzioni sia da parte dei cittadini che distruggono gli autovelox.
Abbiamo inviato nuovamente oggi stesso una ennesima segnalazione di quanto sta avvenendo nella Provincia di Rovigo, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, nonchè al Capo della Polizia, confidando che qualcuno di essi intervenga per ripristinare quella legalità che tutti cerchiamo, da una parte e dall'altra. Lo stesso Ministro dei Trasporti Salvini, nell'ultimo question time del 23/12/2023, ha ripetuto ancora una volta che risulta urgente porre fine al "Far West degli Autovelox", annunciando che dovrebbe a breve essere emanato il Decreto attuativo con le nuove regole sull'utilizzo di questi dispositivi elettronici. Confidiamo siano regole chiare e definitive, ma sopratutto "non interpretabili" che apportino chiarezza e giustizia sociale. Non si può più utilizzare l'alibi della sicurezza stradale per mettere a bilancio milioni di euro salvo poi lamentarsi di "VELOMAN".
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