Ennesima tragedia sfiorata nelle strade bellunesi. Nella notte tra il 27 e 28 febbraio scorso un enorme masso si è staccaco dalla montagna cadendo per miracolo senza causare danni a persone nella Strada Provinciale 1 Bis nel Comune di Quero Vas (BL) gestita da Veneto Strade Spa.
In relazione alla caduta dei massi sulla sede stradale è responsabile, ai sensi dell'art. 2051 c.c., l'Azienda Nazionale Autonoma delle Strade o diverso gestore, sulla quale grava l'obbligo di custodia delle strade e che è tenuta ad adottare i presidi necessari ad eliminare ogni fattore di rischio. La SP1 è gestita da Veneto Strade Spa.
Lo ha affermato la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17095, depositata il 28 luglio 2014. Il caso di un automobilista che citava in giudizio l’ANAS per chiederne la condanna al risarcimento dei danni subiti dalla vettura di sua proprietà, rimasta schiacciata da un masso rotolato sulla sede stradale mentre si trovava in sosta ai margini di una strada statale. Se in primo grado tale domanda veniva rigettata, in appello la Corte territoriale dichiarava l’ANAS responsabile dell’evento dannoso, condannandola al risarcimento dei danni. Contro la sentenza della Corte d’appello proponeva ricorso per cassazione l’ANAS.
"Obbligo di manutenzione delle ripe sovrastanti le strade. La società ricorrente, sostiene che l’obbligo di manutenzione delle ripe sovrastanti o sottostanti rispetto alla sede stradale spetti ai proprietari delle medesime, con conseguente venir meno della responsabilità della stessa. Tuttavia, in giurisprudenza si è affermato che «essendo funzione primaria dell’ente proprietario della strada quella di garantire la sicurezza della circolazione e spettando all’ANAS, tra l’altro, il compito di adottare i provvedimenti necessari ai fini della sicurezza del traffico sulle strade."
È noto che gli enti proprietari delle strade, ai sensi dell’art. 14 del d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285, devono — salvo che nell’ipotesi di concessione prevista dal comma 3 della predetta norma — provvedere: a) alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi; b) al controllo tecnico dell’efficienza delle strade e delle relative pertinenze; c) all’apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta. Trattasi di obbligo derivante dal mero fatto di essere proprietari il quale può concorrere con ulteriori obblighi (e, quindi, con ulteriori cause di responsabilità) del medesimo ente o di altri, derivanti da altre normative e, in particolare, dalla disciplina dettata dall’art. 2051 cod. civ. (così, Cass., 22 aprile 2010, n. 9527). L’ente proprietario di una strada aperta al pubblico transito si presume dunque responsabile, ai sensi dell’art. 2051 cod. civ., dei sinistri riconducibili alle situazioni di pericolo connesse in modo immanente alla struttura o alle pertinenze della strada stessa, indipendentemente dalla sua estensione, salvo che dia la prova che l’evento dannoso era imprevedibile e non tempestivamente evitabile o segnalabile (Cass. 12 aprile 2013, n. 8935). Ancora più in particolare, in caso di strade statali, l’ANAS si presume responsabile, ai sensi dell’art. 2051 cod. civ., del danno causato ad un automobilista dalla presenza di un grosso sasso sulla sede stradale, a meno che non dimostri che il danno sia stato causato da una condotta colposa della vittima (Cass. 28 settembre 2012, n. 16542).
La nostra Associazione Tutela Utenti della Strada sta predisponendo un accurato esposto alla Procura della Repubblica affinchè siano valutate tutte le eventuali responsabilità in capo al gestore della SP1 Bis - VENETO STRADE SPA e del COMUNE DI QUERO VAS per la caduta di questo grosso masso arrivato in strada distruggendo l'attiguo guardrail e che solo per un puro miracolo non ha causato danni alle persone.
Non è ammissibile che un masso di queste dimensioni cada sulla sede stradale senza che nessuno faccia qualcosa, siamo tutti in pericolo potevamo passare anche noi con i nostri figli e restarci schiacciati. Basta demagogia, ricordiamo che a poca distanza, VENETO STRADE SPA e PREFETTO DI BELLUNO, hanno autorizzato un autovelox che porta nelle casse pubbliche 1 milione e 800mila euro di multe che dovrebbero essere tutti spesi per la sicurezza della strada e degli automobilisti ed invece 95000 euro sono stati spesi per la strada di un centro culturale che a pagamento organizza eventi pubblici a Quero Vas e tutto nel silenzio piu assordante... altro che sicurezza delle strade.
Qualcuno vuole unirsi alla nostra protesta e ribellarsi a questa malagestione?
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