Oggi parliamo del velox fisso usato dal Comune di Sedico sulla SR203 Agordina e che in due soli anni ha fatto incassi per quasi 300mila euro. Ma anche in questo vedremo, documenti alla mano, se esistono effettivamente i requisiti per utilizzarlo. Già dal fatto che sia stato messo in curva e non nei rettilinei prima o dopo al fine di rallentare le auto ci deve fare riflettere.
Il rilevatore elettronico di tipo fisso di cui parliamo oggi, è quello installato sulla Strada Regionale 203 Agordina nel Comune di Sedico (BL), posizionato come si vede dalla fotografia in curva al Km. 12+135, con rilevazione ambo sensi di marcia.
Ovviamente anche in questo caso abbiamo da anni richiesto tutti i relativi documenti al Sindaco Stefano Deon ma la sua risposta è sempre stata negativa, scrivendoci ad esempio con documento n.241232022 del 30/11/2022: "...NON si ritiene che sussistano i presupposti per l’accesso ai documenti richiesti, stante l’assenza di “un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l'accesso” (art. 22, c.1 lettera b) legge n. 241/1990), e non trattandosi di documenti amministrativi la cui conoscenza “sia necessaria per curare o per difendere i propri interessi giuridici” (art. 24, comma 7, legge n. 241/1990)".
Secondo il Sindaco quindi, la nostra legittimata Associazione dei Consumatori che segue esclusivamente questioni rilevanti la sicurezza delle strade e nel caso di uso degli autovelox, non avrebbe un interesse diretto e i documenti richiesti, che farebbero comprovare la illegalità dell'apparecchio elettronico, come per altro sancito anche da un Giudice, non sarebbero necessari per difendere gli interessi degli automobilisti. Alla faccia della trasparenza... ma andiamo avanti.
INCIDENTALITA'
Ma veniamo alla questioni che ci interessano.... ovvero i dati che ci fanno capire se l'autovelox usato dal Comune di Sedico, serva o meno alla sicurezza stradale e se, sopratutto, sia stato autorizzato in modo legittimo.
La norma vigente prevede che il Prefetto rediga e trasmetta al Ministero dell'Interno ogni 6 mesi un documento riepilogativo contenente "...Un'accurata analisi del numero, della tipologia e - soprattutto - delle cause degli incidenti stradali ivi avvenuti nel quinquennio precedente, conformemente alla previsione normativa, per la quale l'impiego delle tecnologie di controllo del traffico è giustificato solo dalla gravità del fenomeno infortunistico registrato sul tratto di strada, riconducibile nelle sue cause a quei comportamenti rilevabili dai citati dispositivi e mezzi tecnici di controllo".
A sua volta, la Polizia Stradale quale organo di vigilanza e controllo dello Stato, deve redigere una relazione tecnica contenente: "1) La gravità del fenomeno infortunistico registrato nell'ultimo quinquennio nel tratto di strada interessato o nelle immediate vicinanze dello stesso, soprattutto in relazione all'inosservanza delle disposizioni in tema di velocità e di sorpasso; 2) Le caratteristiche del traffico che vi si svolge con riguardo sia alla composizione dello stesso, sia ai volumi che ordinariamente interessano l'arteria stradale; 3) Le difficoltà operative dell'organo di polizia stradale nel procedere con gli ordinari moduli di controllo alla contestazione immediata delle violazioni nell'area segnalata.
Deve, inoltre, essere allegata la seguente documentazione: 1) Localizzazione esatta del tratto interessato e descrizione accurata della sede stradale, corredata da idonea documentazione fotografica e, ove possibile, di disegni, piante o planimetrie;
2) Studio statistico della situazione infortunistica, facendo riferimento ai sinistri che si sono verificati negli ultimi cinque anni nel tratto di strada interessato o nelle immediate vicinanze dello stesso con l'indicazione, per ciascun sinistro, delle presumibili cause e delle conseguenze alle persone o alle cose che ne sono derivate; 3) Analisi del traffico riferita ad almeno una giornata lavorativa rappresentativa; 4) Relazione conclusiva del responsabile dell'ufficio, con la quale si illustrano le attività di polizia svolte sulla strada e le difficoltà riscontrate nell'utilizzazione degli ordinari modelli operativi di controllo, senza recare pregiudizio alla sicurezza della circolazione, alla fluidità del traffico o all'incolumità dei conducenti controllati e del personale operante".
La Sezione Polizia Stradale di Belluno, dopo non poche insistenze, la scorsa settimana ci ha finalmente trasmesso una "pseudo relazione tecnica" datata 14 settembre 2022, con dei dati riferiti agli incidenti avvenuti anche sulla SR203 negli anni compresi dal 2017 al 2021. La relazione fa riferimento a dati vecchi e non contiene in alcun modo quello che abbiamo scritto sopra. La relazione a noi trasmessa, indica degli incidenti avvenuti su tutta la SR 203 e per quanto riguarda il punto dove è funzionante l'autovelox o nelle sue immediate vicinanze, la Polizia Stradale di Belluno ha indicato un tratto di strada molto ampio che va dal Km.10+000 al Km.25+500 quindi parliamo di oltre 15 kilometri quando gli indicenti da monitorare sono evidentemente al Km.12+135 o sue immediate vicinanze... In questo ampio tratto la Polizia Stradale dichiara N. 62 indicenti dal 2017 al 2021 ovvero una media di 12 sinistri per anno. Non ci viene detto dove effettivamente si sono registrati questi sinistri, le loro cause e se hanno provocato feriti o morti. E' quindi evidentemente una relazione inutile, che non fornisce i dati necessari per capire se l'autovelox che porta alle casse di Sedico quasi 300mila euro nel 2021 e 2022 (vedremo nel 2023) sia effettivamente stato richiesto per diminuire gli incidenti stradali. Ma di peggio, la Polizia Stradale non fornisce i dati semestrali obbligatori, che ci dovrebbero dire se i sinistri sono diminuiti o sono invece aumentati, facendoci cosi capire se il rilevatore elettronico ha senso esistere o meno. Ci chiediamo se dal 14 settembre 2022 ad oggi sono state predisposte le relazioni semestrali previste? Dove sono?
I dati ISTAT /ACI con Fonte Regione del Veneto (vedi foto sopra), ci raccontano una realtà ben diversa. I dati prendono in considerazione l'intero territorio comunale di Sedico, e quindi non solo al Km.12+135 o immediate vicinanze dove c'è l'autovelox e quindi il numero di sinistri risulta molto più elevato eppure di incidenti noi ne vediamo... o almeno non nel numero previsto sopra media nazionale che giustificherebbe l'utilizzo di un rilevatore elettronico delle velocità di tipo fisso.
COMUNE SEDICO (BL) 2018 sinistri 24 - 2019 sinistri 20 - 2020 sinistri 14 - 2021 sinistri 15 - 2022 sinistri 16 dal 2018 al 2022 numero deceduti 4 - proventi da multe € 296.876,74.
Da Il Corriere delle Alpi del 19/08/2020: "Sedico, l’autovelox di Candaten ora sanziona anche chi sale. L’apparecchio è stato potenziato per controllare entrambi i sensi di marcia. Il sindaco Deon: «Nonostante il limite di 90 le macchine corrono ancora troppo». «La postazione esistente con alcuni accorgimenti ed interventi», spiega ancora il primo cittadino, «è in grado di rilevare la velocità dei veicoli in entrambi i sensi di marcia. Abbiamo deciso di procedere in tal senso in quanto è evidente che in quel tratto di strada, nonostante il limite di velocità sia di 90 chilometri all’ora, i veicoli corrono troppo, con la conseguenza che si rischiano incidenti anche gravi». «Nel bilancio di previsione 2020», spiega il primo cittadino sedicense, «abbiamo previsto introiti per sanzioni del codice della strada pari a 180 mila euro. Più della metà di tale cifra verrà riutilizzata per interventi di miglioramento della sicurezza stradale.
Un autovelox fisso non può e non deve essere autorizzato per prevenire gli incidenti o meglio può essere richiesto solo con un grave riscontro di incidenti di feriti e di decessi che non si riescono a controllare con diverse iniziative di vigilanza e controllo da parte degli organi di polizia. Lo stesso Sindaco Stefano Deon conferma i dati statistici che, per fortuna aggiungiamo noi, sono esigui e non giustificano neppure in questo caso l'utilizzo di un autovelox. Nel bilancio 2020 dice il Sindaco aveva annunciato che la metà dei proventi sarebbe stata investita in sicurezza stradale.... e l'altra metà chiediamo noi che fine ha fatto?
Quando poi si trova qualcuno come la nostra Associazione ALTVELOX che fa le pulci con dati e documenti e non con sole chiacchiere, comprendiamo sia difficile ribattere e spiegare la realtà dei fatti. Accade quindi che il Sindaco di Sedico, Stefano Deon nei mesi scorsi ci abbia querelato perche offeso da alcune nostre esternazioni rese pubbliche nei social network e blog. Offese che secondo il nostro punto di vista non esistono ovviamente ma lo deciderà un Giudice confidiamo molto presto perchè nel caso non si riscontrassero il nostro sindaco Stefano Deon sarà chiamato personalmente a rispondere del reato di calunnia. Da Il Corriere delle Alpi del 05/08/2023:
"Post diffamatori contro l’autovelox: si valuta la querela. Il Comune di Sedico si rivolge a un avvocato. «Ok il diritto di critica, ma se si travalica...» Quando si scrive un messaggio sui social network bisogna sempre considerare che è come urlarlo nel mezzo di una piazza affollata. E non tutto si può dire. C’è un confine, neanche troppo sottile, fra diritto di critica e diffamazione, che nel caso di post sui social spesso diventa aggravata per l’ampia diffusione che possono avere le parole. E quel confine potrebbe essere stato superato in alcuni post contro l’autovelox installato dal Comune di Sedico a Candaten. Sotto accusa ci sono i messaggi di alcuni utenti. Il Comune di Sedico, con la determina firmata il 28 luglio, ha deciso di affidarsi a un avvocato per verificare se quel confine è stato effettivamente superato, e quindi se ci sono i margini per avviare un’azione legale per diffamazione/calunnia. Il legale che si sta occupando della vicenda è Gianluca Nicolai, che sta seguendo anche altri Comuni. Il Comune di Sedico, si legge nella determina, si è mosso a seguito di una sanzione amministrativa elevata il 15 luglio 2022. «È emersa la necessità», si legge, «di verificare l’eventuale sussistenza di estremi di reato (calunnia/diffamazione) a carico di alcuni soggetti, che con scritti indirizzati direttamente al Comune e attraverso i post pubblicati sui social media hanno avanzato accuse infondate e denigratorie nei confronti del Comune di Sedico e del legale rappresentante dello stesso». «Il diritto di critica è legittimo», premette il sindaco, Stefano Deon. «Ma quando si travalica...». Il Comune ha dato mandato a un legale di verificare se ci siano gli estremi di un reato «perché è giusto tutelare il Comune», prosegue il sindaco. «Vedo che c’è la tendenza da parte di alcune persone ad intervenire sui social su molte questioni, ma ci sono modi adeguati per dire le cose e altri che non lo sono». Una volta che l’avvocato avrà dato il suo parere sui post, il Comune deciderà se avviare un’azione legale nei confronti delle persone che hanno scritto i messaggi sotto attenzione (sono stati fatti gli screenshot, cancellarli non basterà). NON SI PREOCCUPI IL SINDACO NESSUN POST SARA' DA NOI MAI CANCELLATO.
Comments