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Torri del Benaco. Cartellino giallo del Garante Privacy al sindaco Stefano NICOTRA.

Il Sindaco di Torri del Benaco (VR) Stefano NICOTRA, aveva divulgato notizie private riferite all'On. Alessia AMBROSI (FDL) ad una giornalista.

Autovelox Torri del Benaco e il Sindaco Stefano Nicotra
Autovelox Torri del Benaco e il Sindaco Stefano Nicotra

ANTEFATTO

Il focolaio è nel Comune di Torri del Benaco, che detiene un altro record (in Italia) delle multe fatte agli automobilisti attraverso l'autovelox. L'implacabile autovelox si trova a Pai, frazione di Torri del Benaco, lungo la Gardesana. Tra il 2022 e il 2023, in 174 giorni, l'occhio elettronico ha scattato circa quasi 35mila multe. «Delle circa 35 mila sanzioni - rileva un sito locale - 27.754 sono state rilevate di giorno mentre 6.221 sono in ore notturne».


A punire gli automobilisti indisciplinati un «autovelox killer» che non perdona. Per il Comune di Torri del Benaco si stima un incasso di 1 milione di euro al mese. La media è di 206 multe al giorno. Dall'agosto del 2022 al gennaio del 2023 il Comune avrebbe incassato circa 6 milioni di euro. Incassi che avrebbero coperto l'intero bilancio del comune di Torri del Benaco, che ha appena 3mila anime.

Da Il Giornale del 12 agosto 2023
Da Il Giornale del 12 agosto 2023

Tra i cittadini multati era incappata anche l'On. Alessia AMBROSI che aveva collezionato una serie di contravvenzioni, parte delle quali aveva pagato entro i 5 giorni ed altre erano state contestate con impugnazione al Prefetto, ricorso predisposto dalla nostra Associazione ALTVELOX. La notizia era uscita su tutte le agenzie di stampa e quindi sulle maggiori testate che avevano additato la Parlamentare come colei che aveva chiesto una "via prefereziale" per le multe prese, cosa assolutamente falsa. Una macchina del fango sfociata in un incontro pubblico organizzato dal Sindaco Stefano NICOTRA dal titolo "Sicurezza stradale cosa possiamo e dobbiamo fare".


Locandina del convegno sulla sicurezza
Locandina del convegno sulla sicurezza

IL CONVEGNO PUBBLICO

Ma chi aveva reso pubblica la notizia delle multe ricevute dall'On. AMBROSI ?


Il clamore che avevamo scatenato sulla questione aveva messo all'angolo il Sindaco NICOTRA che, non sapendo più cosa fare per smarcarsi, organizzava un convegno pubblico alla presenza ovviamente del Prefetto di Verona DONATO CAFAGNA, che aveva autorizzato quello scempio. Lo stesso Prefetto in quella occasione pubblica, a difesa del "sindaco sceriffo" pubblicamente dichiarava:“...La polizia stradale ha confermato in un rapporto che non esistono problematiche relative all’omologazione...". Attestazioni del Prefetto CAFAGNA trasferito a Torino, che oggi alla luce della recente e famosa sentenza della Corte di Cassazione fanno venire i brividi per non scrivere qualcosa di più volgare.


Nell'incontro pubblico il Sindaco NICOTRA dichiarava: "... Pare che gli autovelox installati lungo la Gardesana – che generano circa un centinaio di multe ogni giorno – non abbiano risparmiato nemmeno i sindaci della zona. Anch’io ho preso 9 multe all’autovelox di Punta San Vigilio, nel Comune confinante al mio, ma non ho certo pensato di ricorrere. Mi sono solo dato del pirla''.


IL GARANTE DELLA PRIVACY

L'Onorevole Alessia AMBROSI, decideva di rivolgersi al Garante Privacy con una dettagliata denuncia dei fatti, ma sopratutto descrivendo le notizie e dati riservati resi pubblici dal Sindaco NICOTRA.


Convocato dal Garante, a sua difesa il Sindaco Stefano NICOTRA ha dichiato:


L'Onorevole Alessia AMBROSI
L'Onorevole Alessia AMBROSI

“L’intento che mi ha animato non era certamente doloso o gravemente colposo in quanto avevo ritenuto di rivelare dati già noti perché resi tali dall’interessata, e non avevo per questo pensato di violare i suoi diritti o di arrecargli nocumento, in quanto comunque li ho rivelati solo a seguito delle propalazioni con cui [la reclamante] è intervenuta sui giornali, e quindi con una azione successiva di risposta al dibattito politico sollevato e non certamente preordinata né antecedente. Questo Ente attua la formazione in materia di trattamento dei dati personali e io stesso ho agito nella convinzione di non arrecare una lesione, in quanto, erroneamente, credevo trattarsi di un trattamento dei dati consentito in quanto, come detto, dati già rivelati [dalla reclamante] in quanto comunicati indirettamente con il riferimento all’Autovelox e all’affermazione “ne ho prese diverse.”


Ed ancora....


“Abbiamo avuto conoscenza dell’interrogazione parlamentare proposta dalla reclamante dalla stampa. Per quanto riguarda la vicenda oggetto di reclamo, […] il Sindaco ha ricevuto una telefonata da una giornalista del Corriere di Verona, la quale, apprese le notizie già rivelate dall’Onorevole alla stampa, chiedeva se le contestazioni alla stessa fossero 12 o 14 e se le fosse stata ritirata la patente”; − “il Sindaco rispondeva in buona fede, a correzione delle inesattezze indicate dalla giornalista, che erano solo 7 e che non vi erano i presupposti per il ritiro della patente”; − “La precisazione se le multe fossero state 7 o 12 è stata fatta in buona fede, in conseguenza del modo in cui erano state poste le domande. Tali affermazioni, lungi dall’essere state fatte per stigmatizzare o mettere in difficoltà un Onorevole, sono state fatte in buona fede, in risposta a domande poste in modo incalzante […]”; “le notizie attenevano comunque ad elementi già resi noti dall’interessata. La domanda della giornalista è stata posta sulla velocità e sul collegamento sul numero dei punti connessi all’infrazione e all’eventuale ritiro della patente”;


Sentenza Garante Privacy del 20.06.2024
Sentenza Garante Privacy del 20.06.2024

Ma il Garante della Privacy sembra non avergli creduto o almeno, non fino in fondo... Tantè che nei giorni scorsi ha condannato il Comune di Torri del Benaco nella persona del suo legale rappresentante il Sindaco pro tempore STEFANO NICOTRA, notificando una ammonizione.

L'ammonizione è una sorta di "cartellino giallo" che è comunque un provvedimento molto pensante per un sindaco che non potrà permettersi un secondo errore.


LA SENTENZA DEL GARANTE:

"Così circoscritta la condotta, con riferimento a tali “informazioni aggiuntive” risulta, pertanto, che il trattamento è stato effettuato in assenza di una base giuridica e in violazione dei principi di “liceità, correttezza e trasparenza” e “minimizzazione” (artt. 5, par. 1, lett. a) e c) e 6 del Regolamento) - Si rileva, infine, che ricorrono i presupposti di cui all’art. 17 del regolamento n. 1/2019 concernente le procedure interne aventi rilevanza esterna, finalizzate allo svolgimento dei compiti e all’esercizio dei poteri demandati al Garante.".


Questo un primo passo verso il ripristino della verità, adesso saranno valutate tutte le possibili ed ulteriori azioni in sede civile a tutela della onorabilità e correttezza dell'Onorevole Alessia AMBROSI, chiedendo nei modi leciti e nelle sedi previste, tutti i danni morali e di immagine causati dal comportamento del Sindaco Stefano NICOTRA.














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