Nonostante gli urgenti interventi sulla messa in sicurezza del Ponte Rizzardi, il Comune di Venezia ha preferito "chiudere gli occhi" e rallentare il traffico con gli autovelox senza però investire i proventi delle multe come sarebbe stato obbligatorio sulla sicurezza della strada (vedasi guardrail).
Dal 2017 anche sul Viadotto Rizzardi che unisce Venezia con Mestre erano stati installati rilevatori della velocità che hanno contribuito negli ultimi due anni a fare incassare nel bilancio del Comune di Venezia oltre 6 milioni e mezzo di euro.
Il Viadotto Giorgio Rizzardi, anche chiamato "Cavalcavia della Vempa" è un'infrastruttura molto vecchia ma ancora frequentatissima e indispensabile per il sistema viario locale che unisce Mestre a Venezia. Venendo dal centro di Mestre può essere considerato il prolungamento di Corso del Popolo, una delle via più conosciute e movimentate della città. Dalle altre direzioni vi si accede tramite una serie di rampe, ognuna delle quali ha un nome. Una di queste è la rampa “Giorgio Rizzardi” e collega il cavalcavia con Marghera e gli ingressi alla tangenziale. È questo il punto in cui martedì sera l’autobus ha sfondato le protezioni finendo in una strada di collegamento sottostante (via dell’Elettricità, una delle tante vie di Marghera denominate secondo la connotazione industriale dell’area). La Vempa è una delle infrastrutture stradali più vecchie di Mestre: venne costruita nei primi decenni del Novecento e la sua forma attuale è il risultato di tanti interventi fatti in oltre settant’anni. La sua realizzazione fu necessaria in seguito alla costruzione del Petrolchimico di Porto Marghera, l’enorme polo industriale realizzato nei primi del Novecento oltre la stazione ferroviaria di Mestre. Il Petrolchimico ebbe un ruolo fondamentale nella produzione industriale italiana negli anni del cosiddetto “boom economico” e per questo, a metà del secolo scorso, arrivò a occupare circa 40mila operai. Le sue condizioni sono un tema ricorrente nella zona e da anni si parla della necessità sempre più evidente di un rifacimento completo. Ma questa soluzione è diventata praticabile soltanto di recente, in seguito alla costruzione di un nuovo cavalcavia (quello “di via Torino”, in direzione Venezia) che ora potrebbe permettere la deviazione del traffico verso Mestre in caso di interventi strutturali alla Vempa.
Nonostante gli urgenti interventi sulla messa in sicurezza del Ponte Rizzardi, il Comune di Venezia ha preferito chiudere gli occhi e rallentare il traffico con gli autovelox senza però investire poi queli proventi delle multe come sarebbe stato obbligatorio sulla sicurezza della strada (vedasi guardrail).
Il Quotidiano La Nuova di Venezia Mestre, già nel 2018 ci riferiva degli autovelox installati tra le varie polemiche per la loro inutilità in considerazione appunto della trascuratezza della strada dove venivano piazzati: "Entra in funzione oggi, nonostante le polemiche, il nuovo “sistema di documentazione di infrazioni semaforiche” installato in Rampa Rizzardi all’intersezione con Corso del Popolo, in direzione Mestre centro. Entra in funzione il nuovo dispositivo Velocar, sulla sommità del cavalcavia che dalla tangenziale e da Marghera porta al centro di Mestre. Un dispositivo con una telecamera che multa quanti passano con il semaforo rosso ma anche contesta la violazione di fermata sulla linea d’arresto dell’incrocio, ossia la linea bianca prima del semaforo. Il dispositivo è quello che era in funzione in via Cruto, laterale di via Fratelli Bandiera, rimosso dopo l’attivazione della rotatoria".
Il Gazzettino: "Rampa Rizzardi, sulla strada regionale 11: l'incrocio è quello da Marghera verso Mestre che butta su corso del Popolo o in Rampa cavalcavia. La telecamera T-red è puntata su questo svincolo regolato da semaforo, mentre sulla destra i veicoli procedono verso Venezia. Si tratta dell'ottavo incrocio controllato con i T-red in terraferma, utilizzando l'apparecchio che fino all'anno scorso era installato fino a qualche mese fa in via Fratelli Bandiera, all'altezza di via Cruto, dove il semaforo è stato tolto con l'apertura della nuova rotatoria. Dal Comando della polizia municipale sottolineano però che il T-red è ancora in fase di prova (tecnicamente pre-esercizio), e che l'attivazione avverrà solo successivamente e sarà comunicata. Secondo voci di corridoio, il nuovo T-red potrebbe iniziare a rilevare le infrazioni con l'inizio del nuovo anno".
Nel 2021 il Comune di Venezia ha dichiarato al Ministero dell'Interno di aver incassato dalle multe (solo autovelox) € 2.434.161,22 e nel 2022 oltre il doppio € 4.207.879,73 per un totale di entrate nell'ultimo biennio di € 6.642.040,95.
Il Comune ha dichiarato di aver speso € 1.259.474,77 per: "Interventi di sostituzione, ammodernamento, potenziamento, di messa a norma e di manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell'Ente (art. 208, comma 4, lettera a)" e € 2.518.949,53 "Manutenzione delle strade, installazione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma delle barriere e sistemazione del manto stradale, redazione dei PGTU. Interventi a tutela degli utenti deboli, educazione stradale nelle scuole di ogni ordine e grado, assistenza e previdenza per il personale di cui alle lettere d-bis) ed e) del comma 1, dell'art. 12. Mobilità ciclistica e misure di cui all'art.208, comma 5-bis (art.208, comma 4, lettera c)" MA NON SUL PONTE RIZZARDI evidentemente non era ritenuto cosi urgente purtroppo.
Sono in corso delle indagini che confidiamo possano fare luce velocemente sulla disgrazia, permetteteci di dire che le indagini le avremmo affidate alla Polizia Stradale e non alla Polizia Locale di Venezia visto che la stessa Amministrazione Veneziana dovrà difendersi e spiegare molte questioni ancora tutte aperte. Di una cosa siamo però sicuri, che sia stato un malore o meno dell'autista, quel pullman non doveva precipitare dal viadotto Rizzardi. Confidiamo nella Giustizia.
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