Il Comune di Verona, ha dichiarato i proventi delle multe rilevate con l’autovelox (ex art. 142 co. 12 bis cds) per l’anno 2021 € 2.288.679,65 per l’anno 2022 € 2.327.267,58 – mentre per l’anno 2023 sono stati dichiarati euro € 2.363.129,87. - Totale a bilancio € 6.979.086 il tutto con autovelox privi di debita omologazione.
L’Associazione ALTVELOX da tempo ha rilevato che numerose Amministrazioni Comunali e Provinciali, stanno utilizzando in modo massiccio apparecchiature per il rilevamento della velocità prive di requisiti tecnici richiesti dalla legge, ovvero mancanti di Decreti di Omologazione (ex art. 142 co. 6 codice della strada). Gli apparati ora in uso, risultano essere muniti di sola “Determina Dirigenziale” rilasciata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che comunque non può consentire l’acquisizione della prova legale. Una di queste il Comune di Verona.
Il Comune Verona ha installato e utilizza tutt'oggi nel territorio di pertinenza una serie infinita di rilevatori elettronici delle velocità sia fissi che mobili tutti illegali in possesso di sola approvazione con “determina dirigenziale” rilasciata dal MIT e ha dichiarato al Ministero dell'Interno i proventi delle multe rilevate con l’autovelox (ex art. 142 co. 12 bis cds) per l’anno 2021 € 2.288.679,65 per l’anno 2022 € 2.327.267,58 – mentre per l’anno 2023 sono stati dichiarati € 2.363.129,87. - Totale a bilancio € 6.979.086.
Per tutto quanto sopra lo scorso 11.09.2024 questa Associazione ALTVELOX inviava al Comune di Verona al Prefetto e Dirigente Polizia Stradale di Verona, una nota con la quale, ricordando l'attuale normativa di legge in materia di utilizzo di strumenti elettronici sanzionatori, ribadendo quanto scritto e disposto dalla Corte di Cassazione anche nelle ultime tre ordinanze, si chiedeva l'immediata sospensione di ogni attività sanzionatoria per mezzo di strumenti privi di debita omologazione.
Nessuna risposta arrivava.
Si ha motivo di ritenere che anche in capo ai Prefetti che si sono succeduti nella conduzione della Prefettura di Verona, vi siano delle responsabilità di carattere oggettivo in quanto con la loro azione/omissione è stato consentito l’installazione e l'utilizzo di autovelox illegali a Verona. Pertanto le responsabilità vanno ricercate nella fase istruttoria condotta dal Prefetto di Verona e delegata alla Polizia Stradale di Verona, in quanto si hanno fondati motivi per sostenere che non siano stati effettuate corrette valutazioni e non siano stati comunicati esattamente i dati obbligatori per le autorizzazioni e successivamente non sono stati disposti accertamenti sulla legittimità di tali attività sanzionatorie a danno della collettività a mezzo di strumenti privi di omologazione.
La Regione Veneto con deliberazione n.3111 del 06.07.1993 ha inserito anche il Comune di Verona tra le Amministrazioni che ai sensi dell'art.36 C.d.S. hanno obbligo di adottare il Piano Urbano ed Extraurbano del Traffico (PUT). Il Comune di Verona ha pubblicato sul sito istituzionale un PGTU (piano generale del traffico urbano) che riporta ultimo aggiornamento 19.06.1998. Ha poi adottato il PUMS (documento non obbligatorio ed inutile ai fini di sicurezza stradale) con Deliberazione n.347/2020 del 09.11.2020. Abbiamo quindi rilevato che i dati inseriti nel PGTU, ad esempio sulla incidentalità, risultano essere antecedenti il 1998, quindi inutili, salvo smentita o prova contraria, non risulta nessun altro aggiornamento (obbligatorio per legge), non risulta il documento riferito al corretto Piano Generale del Traffico Urbano PGTU e non sono stati redatti i conseguenti documenti tecnici ad esso collegati, come il PPTU (Piani particolareggiati del traffico urbano) e PETU (Piani esecutivi del traffico urbano) - tutti documenti obbligatori ex art.36 C.d.S.
In sostanza, risulterebbe che, il Comune di Verona tanto attento alla sicurezza stradale con quasi 7 MILIONI DI EURO IN MULTE SOLO CON AUTOVELOX, non avrebbe adottato il Piano Urbano del Traffico (PUT) e conseguente (PGTU) e non li avrebbe quindi aggiornati ogni due anni. Avrebbe invece adottato dal 2020 il PUMS (documento non obbligatorio) senza però precedentemente avere redatto ed aggiornato il PUT e PGTU che per legge dovevano essere predisposti sin dal 1993. Tale mancanza di legge, va ad integrare il reato di cui all’art. 673 c.p. in capo agli Amministratori responsabili nel caso di specie il Comune, la Provincia, il Prefetto la Sezione Polizia Stradale competente per territorio e l’Ente proprietario / gestore delle strade.
Quantomeno anomalo poi, venire a sapere che il Comune di Verona ha speso dal 2021 al 2023 anche per la "Redazione dei PGTU" - € 8.791.843 (Fonte ministero interno).
Ove accertata e confermata tale situazione di denunciata grave carenza di intervento operativo in violazione di legge, ne conseguirebbe annosa, reiterata e quotidiana ingiusta lesione, da parte degli enti preposti, dei diritti dei consumatori e degli utenti della strada pur costituzionalmente e normativamente garantiti con indebita richiesta e riscossione di somme non dovute ed erogazione di pene accessorie del tutto ingiustificate. Le conseguenze sul piano amministrativo, civilistico e penale, implicano e comportano condotte censurabili riconducibili e imputabili al Comune di Verona, nonchè alle Istituzioni apicali di Verona, come anche alle varie amministrazioni locali direttamente e indirettamente coinvolte in questa situazione di rilevata grave e contestata illegalità che, stante al mancata adozione di misure precauzionali e protettive seppur necessarie e richieste, impongono a codesta associazione di procedere con opportuna e doverosa denuncia affinché venga ripristinata lo stato di legalità che si ritiene oggettivamente violato e compromesso:
TOMMASI DAMIANO - Sindaco pro tempore Comune Verona.
FERRARI TOMMASO - Assessore con delega alla Mobilità Comune Verona.
ZIVELONGHI STEFANIA - Assessore con delega alla Sicurezza Comune Verona.
ALTAMURA LUIGI - Dirigente Polizia Locale Verona.
DIRIGENTE POLIZIA STRADALE VERONA - da identificare.
MARTINO DEMETRIO - Prefetto pro tempore di Verona.
STABILE RICCARDO - Dirigente Area III Prefettura di Verona.
PROVINCIA DI VERONA - Responsabile Settore Viabilità da identificare.
EVENTUALI ALTRI SOGGETTI - che con le loro azioni e/o omissioni hanno direttamente o indirettamente partecipato alla realizzazione dei reati che emergeranno nei fatti di seguito narrati.
Abbiamo chiesto alla Autorità Giudiziaria che nei loro confronti si proceda penalmente per tutti i reati che saranno ravvisati dall’Autorità Giudiziaria nei fatti descritti; In particolare chiede che si proceda per i reati di cui agli art. 328 co.2 c.p. artt.. 374, 476, 479, 673 c.p. e art. 81, 110 con riferimento all’art. 640 c.p. -
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